REbuild 2024: si avvicina l'appuntamento con l'evento che da 10 edizioni anticipa i trend del Real Estate

   

 Giovedì 9 Maggio 2024

Come attuare la direttiva europea ‘case green’ in Italia? A REbuild la presentazione di un nuovo modello per la transizione del settore edile che mette a sistema strategie politiche, leve finanziarie e innovazione tecnologica. Convegni, workshop tematici, incontri con i protagonisti del sistema immobiliare internazionale e delle aziende leader di settore, al Centro Congressi di Riva del Garda il 14 e il 15 maggio.

 

Tracciare nuove rotte, presentare soluzioni tangibili e illustrare ciò che è necessario, ciò che è già realizzabile e ciò che sarà possibile fare per sfruttare appieno le opportunità della transizione in corso. Con i fari puntati su esperienze pilota, case history consolidate e nuove frontiere di ricerca, come quella spaziale. Sono questi gli obiettivi della decima edizione di REbuild, il primo evento italiano dedicato all'innovazione sostenibile dell'ambiente costruito, organizzato da Riva del Garda Fierecongressi e in programma il 14 e 15 maggio presso il Centro Congressi.

“Values drive Value”, il valore genera valore: è il tema della manifestazione che offrirà agli stakeholder del mondo dell’edilizia nazionale una nuova importante opportunità di confronto e discussione.

16 conferenze, 8 workshop e oltre 60 speaker di rilievo internazionale, un ricco programma che mette in gioco un solido impianto valoriale. “Values drive value porta con sé un messaggio potente, preciso e mirato: dare spazio ai valori che generano valore – spiega Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi - perché gli stakeholder del settore immobiliare possano convergere verso l’obiettivo comune di generare e tutelare ricchezza patrimoniale, promuovere l’inclusività sociale, il benessere delle persone e l’attenzione all’ambiente”.

L’intera filiera delle costruzioni si trova ad affrontare alcune sfide senza precedenti: occorre un allineamento del comparto ai valori della contemporaneità, dove le tematiche su clima, sostenibilità, green, riciclo e decarbonizzazione siano al centro di un sentimento collettivo che in questi concetti vede opportunità di crescita, sviluppo e benessere condiviso. L’adesione a questi valori comporta un cambio del modello di business culturale e tecnico, nella direzione dell’industrializzazione del settore, tanto per le nuove realizzazioni, quanto per gli interventi sul patrimonio esistente, e dell’apertura a innovazione, formazione, ricerca, tecnologia e nuove declinazioni professionali.

“Quello di REbuild è un taccuino di incontri multidisciplinari e politematici e un parterre espositivo che affronta i temi più caldi del futuro prossimo delle filiere del comparto - commenta Laura Risatti, Project Leader di REbuild - Esperienze e proiezioni, energia e ambiente, tecnica e tecnologia, innovazione e nuovi modelli di business, finanza, economia, comunità, territori: REbuild torna, e lo fa da protagonista, per offrire mappe e strumenti, ricerche e testimonianze significative e replicabili sul futuro dell’ambiente costruito”.

Il Trentino si porrà come protagonista, con la partecipazione di aziende del settore, associazioni di categoria e istituti di ricerca nell'offrire contenuti di rilievo per il dibattito nazionale.


Bonus e ‘case green’

Uno studio che sarà presentato a Riva del Garda conferma: prendendo ad esempio il modello d’intervento di deep retrofit di Energiesprong, presentata in Italia proprio a REbuild nel 2017 e vincitrice quest’anno del prestigioso Gold World Habitat Award, ne è stata fatta una valutazione della sostenibilità economica in nove città-campione italiane (Milano, Torino, Firenze, Padova, Mestre, Bergamo, Bologna, Udine, Trieste) per verificarne la fattibilità considerando costi e benefici definiti dal mercato attuale unitamente al calcolo dell’eventuale contributo pubblico necessario a oggi, e, infine, una valutazione della riduzione di tale contributo in funzione della diminuzione dei costi industriali.

Il risultato appare evidente: con una media del contributo pubblico rispetto al costo dell’intervento del 60% iniziale (non distante dagli attuali ‘bonus’ edilizi al 50%), grazie a economie di scala e di apprendimento, saremo in grado in tempi relativamente brevi di condurre interventi di deep retrofit senza la necessità di contributo pubblico.

È necessario che tutte le componenti della filiera interiorizzino questo schema e si dispongano a collaborare perché ciò si realizzi: gli operatori, i professionisti, le imprese, la finanza e la Pubblica Amministrazione.


Gli ambiti di intervento 

Alla politica REbuild propone un duplice binario di intervento statale, sia verso la domanda sia verso l’offerta. Da un lato, spingendo le imprese a intraprendere un percorso di innovazione all’interno di un indirizzo più complessivo di ordine collettivo che è la transizione. Dall’altro, ragionando su politiche di sostegno ai cittadini, differenziate per reddito e area geografica, così che le ‘case green’ e la sostenibilità in generale siano percepite come leve di benessere per individui e comunità.

Il recente (marzo 2024) studio prodotto dallo Iuav di Venezia per l’Osservatorio REbuild sul rapporto fra retrofit e valore degli immobili ha prodotto in questo senso risultati molto interessanti. Ciò che emerge con chiarezza è che nelle grandi città il divario del valore tra gli immobili meno efficienti (classi E, F e G) e quelli con performance moderate (C e D) oscilla tra il 7,7%ca di Milano e Torino e il 4,4%ca di Firenze, mentre il ‘salto’ energetico nelle classi A e B raddoppia la percentuale di premio: 16%ca per Milano e Torino, 9%ca per Firenze. Più pronunciate, invece, le differenze di valore a Padova e Mestre (quasi 18%) e Bergamo (12%) nel confronto tra immobili in classe E, F e G rispetto alle più performanti C e D. Anche in questo caso, il balzo nelle classi energetiche più virtuose si concretizza in un sostanziale raddoppio delle percentuali di crescita di valore (Padova e Mestre: 39%; Bergamo: 25%ca).

Nelle città di medie dimensioni, il divario medio nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 30%, mentre diminuisce al 14% tra proprietà di classe D e classe G. Nelle città metropolitane, il divario nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 15%, e diminuisce al 6% tra proprietà di classe D e classe G.

I salti di classe energetica differenziano il mercato e sono sempre premiati con balzi di valore, ma con differenze e polarizzazioni di cui tenere conto perché la transizione non appaia come un processo iniquo e socialmente ingiusto ma una opportunità di miglioramento del proprio patrimonio.

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