Plastiche e microplastiche: Riva del Garda Fierecongressi e ITAS Mutua a sostegno della ricerca

   

 Martedì 19 Marzo 2024

Riva del Garda Fierecongressi e ITAS Mutua unite per la ricerca: consegnato all’Università uno spettrometro infrarosso (FTIR) portatile per le nuove generazioni, che fornirà alla comunità accademica un ulteriore strumento necessario a condurre studi approfonditi sulle microplastiche, e per il monitoraggio e la divulgazione del  loro impatto sull’ambiente.

Si è tenuta oggi, al Centro Congressi di Riva del Garda, la consegna ufficiale di uno spettrometro infrarosso (FTIR) portatile al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento.

Il Presidente di Riva del Garda Fierecongressi - Roberto Pellegrini ha affidato, anche a nome di ITAS Mutua, la nuova strumentazione al Professor Luca Fambri del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università, che consentirà di proseguire nel percorso di analisi e monitoraggio per la comprensione dell’impatto di plastiche e delle microplastiche sull'ambiente. L'iniziativa è parte di un più ampio e concreto impegno delle due Società a supporto dei progetti di ricerca, e rappresenta il primo passo di un percorso che prevede la programmazione di eventi di divulgazione scientifica e di sensibilizzazione in tema di sostenibilità e tutela dell'ambiente. “Riconosciamo la nostra responsabilità nel dare un contributo per il bene comune di domani, in un percorso consapevole all’insegna dell’innovazione, dell’integrità e della ricerca. - ha dichiarato il Presidente di Riva del Garda Fierecongressi, Roberto Pellegrini - Crediamo fortemente nell’importanza di un impegno sinergico tra istituzioni pubbliche e private al fine di preservare la salute del nostro pianeta. Il nostro auspicio è che questa collaborazione contribuisca a trovare soluzioni tangibili per affrontare un tema oggi prioritario”. 

“Come Mutua assicuratrice - ha commentato Giuseppe Consoli, Presidente di ITAS Mutua, impossibilitato a presenziare all’evento - riteniamo fondamentale l’impegno nella tutela e salvaguardia del nostro pianeta, soprattutto a favore delle generazioni future che avranno il difficile compito di gestire la nostra eredità ambientale. Con la consegna di questo importante strumento testimoniamo l’attenzione che la nostra Compagnia dedica al tema della sostenibilità declinata in tutte le sue forme: ambientale, sociale e di governance. Un’attenzione che, da sempre, è al centro delle nostre politiche volte, tra l’altro, alla protezione dei nostri soci assicurati sui critici rischi derivanti dai cambiamenti climatici”.

Nel 2018 l’Università di Trento ha avviato una serie di attività di monitoraggio delle microplastiche presenti nel lago di Garda (Progetto Vaia), in collaborazione con il Liceo Andrea Maffei di Riva del Garda e con il patrocinio del Comune. Nel 2019 nasce il Progetto Invecchiamento Plastiche 2019-2021, esteso poi al 2022, in collaborazione con Fraglia Vela Riva; nell’estate 2021 prende il via il Progetto SeaBin di Fraglia Vela Riva, grazie al contributo di Coop Italia e al coinvolgimento del Liceo Maffei di Riva del Garda, dell’Istituto Comprensivo Paritario Gardascuola di Arco e dell’Università di Trento. “Passare dalla scienza alla conoscenza è fondamentale per sviluppare una coscienza rivolta anche alla prevenzione e alla salvaguardia dell’ambiente, grazie alla divulgazione e al coinvolgimento delle nuove generazioni - ha dichiarato il Professor Luca Fambri, che ha fatto il punto della situazione sullo stato di avanzamento dei progetti di ricerca relativi alla terza missione universitaria, ovvero l’impatto sul territorio - Un particolare ringraziamento a Paola Battocchi, Paolo Matteotti, Renzo Tomasi e Maria Pia Calza”.

All’evento sono intervenuti i docenti Elena Sartori e Silvia Sartorelli con gli studenti del Liceo Andrea Maffei di Riva del Garda e dell’Istituto Gardascuola di Arco, che nei mesi scorsi hanno contribuito alla raccolta dei materiali plastici su cui vertono i progetti di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale trentino, e che oggi hanno avuto la possibilità di testare il nuovo spettrometro con l’ausilio del tecnico Claudia Gavazza dell’Università di Trento .


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